giovedì, ottobre 05, 2006

VIDEOGIOCHI ? ESPERIENZE INTERATTIVE !

Mi fermai sul ciglio della collina perchè rimasi incantato dall'arrivo del tramonto, la battaglia per la riconquista della cittadella di Kwatch era stata vinta e il portale demoniaco di Oblivion chiuso.
Sulla lama della mia spada la luce dorata del sole che si dissetava dopo una lunga e faticosa giornata.
Ripresi il cammino verso l'accampamento dei superstiti, era ormai buio ma i pochi fuochi accesi ci davano ancora speranza...
Questo ho vissuto una sera giocando ad Oblivion un meraviglioso gioco di ruolo per PC, ero li, sentivo il vento sfogliare gli alberi, il calore del sole sfumare nel tramonto, sentivo di far parte di un'epica avventura che "IO" stavo vivendo, e potevo esserne protagonista.
Il mondo dei videogiochi è da sempre soggetto a giudizi poco onorevoli che ne sminuiscono l'intensità delle emozioni e delle esperienze che possono offrire.
Videogiochi non sono soltanto palline impazzite da ordinare o schermate in successione con un livello di difficoltà crescente, molti videogiochi sono "esperienze interattive", se vogliamo sono l'equivalente di un film dove però siamo noi a definire con le nostre scelte l'evolversi della trama.
La capacità di sentirsi immersi in uno scenario digitale è la stessa che rende visibili nella mente le immagini descritte in un buon libro, è sensibililtà, voglia di vivere di provare emozioni e scovare ogni volta qualcosa di nuovo nell'anima.
Se non pensate che ad una serata davanti alla TV ci sia alternativa, provate a vivere un'avventura o giocate uno strategico elettronico probabilmente, se avete voglia di lasciarvi andare, vi ricrederete...

martedì, ottobre 03, 2006

L'AMORE PER LO SPORT




Che sia di squadra o individuale c'è a mio avviso un aspetto che meglio rappresenta l'anima dello sport:
la voglia di conoscere le proprie potenzialità, i propri limiti e tentare se possibile di superarli.
IL RUGBY
Ho praticato il Rugby per circa 15 anni con due brevi esperienze come arbitro e allenatore di una squadra giovanile.
Ho iniziato nella S.S. Lazio nel 1980 come ala trequarti per poi entrare nell'anno successivo nel pacchetto di mischia con il ruolo di seconda linea.
Nel 1982 sempre nelle file della Lazio ho raggiunto il mio miglior risultato come rugbista giocando la semifinale del Campionato italiano contro l'allora Sanson Rovigo persa per 34 a 14 sul neutro di Firenze.
Negli anni successivi entrai a far parte di una squadra nata da un'idea di mio padre Rodolfo (ex grande rugbista e un suo amico Mario Gori) la Polisportiva Statuario con il ruolo di terza linea. Tutti i giocatori tranne due o tre elementi (tra cui naturalmente il sottoscritto) non avevano mai giocato a rugby e questo rendeva l'esperienza affascinante.
Dopo circa tre anni arrivarono le prime soddisfazioni come il secondo posto nel girone regionale di qualificazione alle finali nazionali nella categoria under 19.
Ho poi giocato due campionati nel Villa Pamphili del mitico Turi Gallo dove sfiorammo la promozione in serie C1 nello spareggio contro il Vallure Piacenza sul campo di Iolo (Prato) nella stagione 1994-95, e un anno nella Tevere dove per problemi di tesseramento giocai solo partite amichevoli.
Nella stagione 1996-97 mi trasferii con La Primavera Rugby Roma dove in serie C2 giocai l'ultima stagione della mia carriera rugbistica.
LA VELOCITA'
Nel 1997 a quasi 31 anni ho iniziato a praticare l'atletica leggera avvicinandomi alla disciplina della velocità: 100 e 200 metri.
Dopo le prime due stagioni di assestamento tecnico nelle file della società Due Ponti nella categoria Amatori sono stato completamente catturato dal fascino di questo meraviglioso sport, dove il concetto del superamento dei propri limiti trova forse la sua massima espressione.
nella stagione 1999-2000 corsi con la Società Bancari Romani nella categoria assoluti dove conquistammo il terzo posto ai Campionati Regionali di staffette nella 4X100 e nella "Svedese" (100+200+300+400).
Nel 2000 mi tesserai con il Cus Roma nella categoria Master, conquistai il secondo posto ai Campionati Italiani Indoor 2001 nei 200 metri e iniziai con una certa soddisfazione a rilevare i primi veri miglioramenti tecnici.
Dal 2002 cominciai ad allenarmi con il grande Andrea "Gatto" Mancini che di fatto trasformò il mio modo di correre.
Nel 2004 alla tenera età di 37 anni ho stabilito i miei primati personali su tutte le distanze della velocità:
  • 60 mt 7,5 man
  • 100 mt 11,77 ele
  • 150 mt 17,7 man
  • 200 mt 23,79 ele
  • 300 mt 38,9 man
IL NUOTO
Dall'ottobre del 2005 sono entrato in una squadra master di nuoto il New Green Hill, dove ho registrato come migliore prestazione un 29,13 nei 50 mt. stile libero. Mi piace molto il nuoto, è uno sport tecnico dove credo sarà interessante conoscere i miei limiti e provare a superarli...

TAVERNA FANTASY

Benvenuti o voi che entrate nella taverna Fantasy, un luogo dove eroiche gesta vengono narrate tra realtà e legenda sino a divenire mito tra boccali di idromele...






Come molti ho cominciato ad amare il mondo fantasy grazie ai libri di J.R.R. Tolkien.
Nel 1999 la mia dolce metà mi regalò "l'Hobbit", lo portai con me durante un viaggio in Scandinavia (quale posto migliore !) e ne rimasi folgorato...
Il fantasy è a mio avviso la quinta essenza dell'avventura perchè nulla tralascia nelle sue atmosfere: scenari da sogno, armi incantate, fortezze abitate da affascinanti quanto spaventose creature e l'eterna lotta tra il bene e il male dove il libero arbitrio è condizionato dalla forte componente determinata dal destino, dalla magia che tutto rivela e tutto nega...


LI'ADON FLORI’EN, il bardo

Nato in un villaggio sulla Sword Coast da padre umano e madre elfo.
Il padre Sir Jesse Krotgar ricco signorotto locale estese i suoi domini defraudando gli elfi delle terre boscose vicine i quali, cercando di ribellarsi, furono sgominati e cacciati con le armi.

Tra loro alcuni furono fatti prigionieri e tra questi la madre di Liadon: Flori’en Giliath.(legione di stelle) una bellissima giovane elfo dai capelli argento e occhi blu notte

Sir Jesse Krotgar si innamoro’ perdutamente della splendida creatura tanto da costringerla a condividere il suo giaciglio…
Nacquè Liadon (fronda d’argento) in tutto e per tutto uguale alla madre !

Flori’en Giliath privata del contatto con la natura, soggiogata dai bruschi modi privi di poesia e leggerezza degli umani, morì’ tre anni dopo la nascita di Liadon.
Sir Jesse Krotgar la sostituì’ con una giovane nobile locale…

Liadon visse nei possedimenti paterni fino all’età di 15 anni e imparo’ quello che gli umani potevano insegnarli…Il padre lo disconobbe e fu cresciuto da Frost un vecchio bardo umano dalle notevoli doti artistiche dal quale Liadon acquisì l’amore per la musica e la bellezza.

Quando Frost morì Liadon scappo’ dai reami paterni.
Trovò accoglienza in un villaggio elfico nelle foreste a nord dei Forgotten Realms prima dei Picchi Innevati.

Fù accolto con diffidenza, ma, non ci volle molto tempo perché gli elfi capissero che in fondo era uno di loro…Come loro…

Per cinque anni visse con gli elfi e come gli elfi, imparò in fretta le tecniche militari, la magia della natura e l’espressione artistica.
Si occupò della caccia e fu un buon esploratore ma in particolare fu attratto dalla magia e dalla musica degli ELDAR.

A venti anni scelse l’avventura e partì in cerca di se stesso.